L’ansia. Cosa è?
L’ansia è una condizione fisiologica che riguarda tutti, perciò di per sé non è un fenomeno anormale; può essere definita come uno stato mentale e fisico in cui una persona prova sensazioni di paura, preoccupazione e a volte angoscia.
È caratterizzata da un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano quando la persona percepisce una situazione o un evento come minaccioso e nei cui confronti del quale non si sente sufficientemente capace di reagire.
Sottolineo che deve essere la persona a percepire quanto accade come pericoloso o minaccioso perché la sensazione di ansia è strettamente correlata a come la singola persona si sente: diventa, quindi, molto importante la dimensione di soggettività.
L’ansia può avere una funzione positiva, non è quindi sempre maladattiva, perché permette al singolo individuo di attivarsi e di essere quindi pronto a reagire a una situazione di stress.
Ad esempio in una gara sportiva provare ansia permette di avere una performance migliore: in questo caso il sentimento di ansia è funzionale a quanto si sta affrontando.
Tuttavia se l’attivazione è pervasiva e quindi la persona si attiva, provando sentimenti di ansia, anche quando non vi è un bisogno reale, ecco che in questo caso l’ansia diventa maladattiva e quindi rientra più in una dimensione di disturbo, di patologia.
In questi casi si parla di disturbi d’ansia: l’ansia, quindi, interferisce con il funzionamento psichico, sociale, lavorativo e con il benessere della persona rischiando di diventare, per quest’ultimo, invalidante.
In questi casi rivolgersi a un professionista della salute mentale e quindi a uno psicologo può aiutare a risolvere le questioni che sono alla base dei propri problemi ansiosi; in alcuni casi è utile una sinergia con uno psichiatra che possa somministrare dei farmaci ansiolitici, soprattutto le “famose” benzodiazepine, che sono largamente impiegate ma sono utili solo se utilizzate occasionalmente, per brevissimi periodi e in sinergia con un trattamento psicoterapeutico.
I farmaci servono a far sì che la persona possa ritrovare più velocemente un equilibrio psico-fisico.
Tra i disturbi d’ansia più noti sono vi sono l’attacco di panico e la fobia sociale.
L’attacco di panico è caratterizzato dalla terribile sensazione di perdere il controllo, di morire, di impazzire.
Si presenta in maniera improvvisa e quindi incontrollata e questo aumenta la sensazione di paura e incontrollabilità che lo accompagna.
Una volta che l’attacco di panico si è verificato, la persona che l’ha provato vive con il ricordo di quanto accaduto, inoltre vive con la paura e il terrore che quanto successo possa ripetersi e cerca di evitare i luoghi o le situazioni che crede siano collegati all’attacco di panico.
Un altro disturbo d’ansia comune è la fobia sociale, caratterizzata da un’intensa paura di apparire come inadeguato in un contesto pubblico.
I sintomi dell’ansia.
Dal punto di vista cognitivo, i sintomi tipici dell’ansia sono:
- un senso di vuoto mentale che impedisce di ragionare in maniera razionale
- un senso crescente di allarme e di pericolo
- l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
- la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui.
Dal punto di vista fisico, l’ansia è caratterizzata principalmente da:
- tensione
- tremore
- sudorazione
- palpitazioni e aumento del battito cardiaco
- dolore toracico
- mancanza di respiro e sensazione di avere un blocco sui polmoni
- nausea
- vertigini
- formicolii alle estremità del corpo, ad esempio alle estremità della bocca, del volto, delle mani.
In particolare alcuni di questi sintomi, come il dolore toracico e la sensazione di non riuscire a respirare, sono particolarmente spaventosi in quanto portano la persona a credere di avere una grave malattia o di stare per morire.
Altri sintomi, come i tremori, la sudorazione e i formicolii, spesso portano la persona a provare vergogna soprattutto se in pubblico e portano con sé una sensazione ancora più forte di non riuscire a controllare quanto sta succedendo.
La cura.
Come dicevo precedentemente da un disturbo d’ansia si può guarire: è però importante chiedere aiuto a uno psicologo e, laddove i sintomi risultano essere particolarmente invalidanti, anche a uno psichiatra.
Tuttavia l’ansia, soprattutto quando non raggiunge livelli estremi e non sfocia in un vero e proprio disturbo d’ansia, può essere gestita dalla singola persona con specifiche tecniche di rilassamento e/o strategie di meditazione mindfulness. Anche in questo caso queste tecniche specifiche possono essere insegnate da uno psicologo, quindi in alcuni casi si può anche intraprendere un breve percorso terapeutico e poi continuare a “camminare con le proprie gambe” attuando, appunto, queste tecniche di rilassamento e prendendo consapevolezza circa il fatto che alcune particolari situazioni attiveranno in sé stessi dei sintomi ansiosi.
Ci sono anche dei rimedi naturali come la valeriana o altri prodotti erboristici calmanti: questi prodotti, ripeto, sono utili laddove i sintomi di ansia non portano la persona a un livello eccessivo di malessere e sofferenza. In tal caso essi possono essere d’aiuto e coadiuvanti a un trattamento psicoterapeutico, ma difficilmente sono risolutivi.
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