La separazione è un evento che ha un forte impatto su tutta la famiglia: è un vero e proprio lutto e, come tale, deve essere elaborato.
La separazione certo riguarda in primis la coppia genitoriale, ma inevitabilmente ha ricadute sull’intero sistema familiare, in particolar modo sui figli.
Spesso i genitori si chiedono se la separazione di per sé può causare conseguenze negative sui figli. In realtà non è così. Quando mamma e papà si separano, infatti, i bimbi inevitabilmente sperimentano dolore, rabbia, senso di impotenza, tristezza, paura e senso di colpa sono emozioni fisiologiche che i bambini sperimentano di fronte alla comunicazione della separazione . Queste emozioni, con il tempo, però, tendono a sfumare. I bambini, infatti, elaborano la sofferenza e la possono tradurre in punti di forza. Attivano, così, la loro capacità di resilienza.
Quindi possiamo affermare che la separazione di per se non causa conseguenze negative a lungo termine nei più piccoli.
Questo è ancora più vero nel momento in cui la separazione viene spiegata ai bimbi: i piccoli sono molto più ricettivi degli adulti e hanno la capacità di cogliere, a livello più viscerale, che cosa sta succedendo e per tale motivo bisogna dare un senso a ciò che loro comprendono attraverso il dialogo e sul confronto tenendo conto della loro età e del loro livello di sviluppo, parlando con i propri figli quindi in maniera sincera e aperta senza certo sobbarcarli dei propri problemi o affidando loro responsabilità che non li riguardano.

Cosa fa soffrire i figli di genitori separati, dunque?
Oltre alla sofferenza fisiologica connessa all’evento separazione, infatti, possono esserci delle situazioni che aumentano ed amplificano questi sentimenti e li mantengono nel tempo, non permettendo una elaborazione di quanto avvenuto: è questo che determina conseguenze a lungo termine.
Quali sono, dunque,  le situazioni che rischiano di causare malessere e disagio nei bimbi?

Il conflitto elevato: le ricerche mostrano che non è la separazione dei genitori in quanto tale a determinare conseguenze negative sui figli, ma il livello di conflittualità che viene esperito durante la separazione.
Spesso accade che anche quando i genitori sono ormai lontani e vivono in due case separate, i conflitti risultano essere all’ordine del giorno e la loro intensità estremamente elevata.
Il conflitto non necessariamente avviene attraverso un attacco verbale ma può essere anche subdolo.
Questo causa nei bambini sentimenti di tristezza e rabbia che possono tradursi in sintomi psicofisici evidenti.
Inoltre l’incapacità dei genitori di risolvere il conflitto e porvi fine crea nei bambini un livello di allerta costante perché percepiscono che la mamma e il papà non sono in grado di arrivare a un punto di confronto pacifico che mostri che i conflitti possono essere risolti.

La strumentalizzazione dei bambini: i figli sono coinvolti nella separazione della mamma e del papà.
Tuttavia però la loro strumentalizzazione può avere effetti negativi a lungo termine: i figli vengono proprio coinvolti nelle discussioni dei loro genitori, in quanto diventano dei veri e propri strumenti per attaccare, minacciare o ferire l’altro genitore, un esempio potrebbe essere la minaccia di non far vedere il figlio.
Inoltre costanti discussioni sulle tematiche connesse ai bambini, ad esempio la loro educazione, porta i bambini a percepirsi non solo centro del conflitto ma causa di esso e questo crea in loro un forte e doloroso senso di colpa.

L’assenza di uno dei due genitori: nonostante la separazione i genitori hanno il diritto e il dovere di continuare ad essere genitori.
Tuttavia accadono casi in cui un genitore si allontana dalla vita del figlio in modo volontario oppure avvengono situazioni, analoghe alla strumentalizzazione sopra descritta, che portano un genitore a far di tutto per isolare l’altro, impedendogli di avere rapporti con il figlio stesso.
Situazioni simili risultano essere estremamente pericolose perché rimandano al bambino che la separazione non riguarda solo la mamma e il  papà, ma anche il legame tra lui e i suoi genitori.

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